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THE OTHERS ART FAIR – TORINO 2015

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Remember to stay gold, Ponyboy. Non perdere la tua innocenza, Ponyboy. Sono le ultime parole del piccolo Johnny dette a Ponyboy, all’amico di sempre, prima di morire in The Outsider (1983), film di Francis Ford Coppola tratto dal discusso romanzo di S. E. Hilton (1967). Resta puro amico mio, nonostante sappiamo bene come sia difficile crescere. Lo scorrere del tempo impietoso che porta a galla quel timore di perdere la parte migliore di noi. La crescita verso quell’età adulta, capace di spegnere quella scintilla, quel bagliore di purezza che contraddistingue lo sguardo di ogni bambino. Cosa resta, allora, di quella magia dell’attesa di un piccolo dono? Di quello stupore per un attimo di allegria insensata? Di quei primi turbamenti alla vista di un centimetro di pelle in più? E allora stay gold Ponyboy, stay foolish. Mantieniti puro, mantieniti folle amico mio. La follia di un adulto che affronta la vita con la purezza di bambino. Di quegli occhi che si rifiutano di dover cambiare. E sembra di vederlo ancora lì, Nadal Anthelm, o Nadalito (Cárdenas, Cuba, 1968), nascosto ore sotto il ponte della Calz di Tirry a Matanzas, Cuba, immobile alla ricerca dello scatto giusto, quasi trattenendo il fiato per non farsi sorprendere dalle donne che spia lì, da sotto la grata. «The Vouyeur» (2005) ci riporta alla mente a quando eravamo bambini, a quei primi impulsi di fronte alla scoperta dell’altro sesso, nascosti sotto un banco di scuola o visti attraverso il buco di una serratura, sfidando le regole del decoro, affascinati più dal gusto del proibito che da una sessualità ancora sconosciuta. Una mancanza di prouderie che è tipica della malizia infantile, così ludica e innocente, per nulla compromessa dal voyeurismo spinto del mondo adulto. Nadalito affronta la sessualità evocando un sentimento del proibito, una fantasia dell’irraggiungibile. Il suo è un erotismo tutto mentale. L’atto in sé di spiare è quello che conta. Le ignari passanti, sono le pendine di un gioco fatto di attese, di controluce e del movimento ritmico dei loro passi. Un gioco in cui il dato reale si perde a favore di una fotografia astratta. Il ritmo incalzante del passaggio delle donne contrapposto alla staticità delle inferriate creano una visione accelerata, che segue l’andatura delle prede di Nadalito. Niente di troppo esplicito, nessun rimando al volgare. Tutto si risolve nel gioco e nell’attesa.

Stay gold Ponyboy, stay dreamer. Resta puro amico mio, resta un sognatore. E come ogni bambino, anche Jorge Otero Escobar (La Habana, 1982) sogna di diventare un eroe, sogna di essere un vero guajiro, uno di quei mitici contadini che aiutarono i marines americani a liberare Cuba dal dominio spagnolo. Il loro apporto fu indispensabile per affrontare la jungla caraibica, superando l’evidente impreparazione dei nordamericani al territorio cubano. Semplici e rozzi contadini divennero così war heroes, entrando nell’immaginario collettivo con i loro sombrero, i machete e quella inconfondibile camicetta bianca a pieghe verticali, la guayabera. Ma crescendo qualcosa è cambiato, e i sogni di quel bambino si sono infranti. Quei mitici guerrieri hanno lasciato il posto a simboli vuoti, manichini palestrati, emblemi di una società cubana alla deriva che ha perso la propria identità, venduta al miglior offerente. Degli antichi guajiro non resta che la tramatura del sombrero, riprodotta sulla pelle dei modelli fotografati da Otero: le immagini, tagliate e intrecciate tra loro, la riproducono a volte lieve come un tatuaggio, altre con un segno più marcato e quasi incisorio. Il guajiro di Otero, allora, non è altro che un prodotto commerciale, un brand, da vendere e riprodurre, anche nelle sue singole parti. Un orecchio, una testa, una parte del corpo qualsiasi. O da impreziosire con interventi di colore sul corpo, per rendere il prodotto ancora più glamour e appetibile. Remember to stay gold, Ponyboy, remember to stay dreamer. Non smettere di sognare amico mio, non smettere di credere che sia sempre possibile rimanere puri.

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A cura di Leonardo Regano