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The memory remains – progetto ArtVerona 2017

a cura di Christian Caliandro.

La galleria Isolo17 di Verona presenta per ArtVerona un progetto espositivo (il titolo è quello di una canzone dei Metallica del 1997) interamente incentrato sulla memoria individuale e collettiva, sul suo funzionamento interno, sul suo ruolo sociale e culturale attraverso la ricerca di tre artisti diversi tra loro per stile e formazione, ma accomunati da una disposizione d’animo non didascalica nei confronti di questo tema.

Karlos Pérez (Cuba 1990) presenterà alcune opere dalla sua serie Memorias Impersonales. È un progetto molto intenso e toccante, dotato di una grande tensione morale; un lavoro che scava nel punto di contatto tra ricordo e oblio. Il riconoscimento, l’estraneità, la distanza, la prossimità, il Sé e l’Altro, lo spazio-tempo dell’esistenza e la sua dislocazione: tutto si gioca sul filo del tempo – il tempo che scorre e che tutto sfrangia, dissolve, ma anche recupera e rivitalizza, attraversandolo; il tempo che (come la Storia), lascia buche trappole insenature deviazioni. E vicoli ciechi. Come scrive un autore molto amato dall’artista, Octavio Paz: “Cada civilizaciòn es una visiòn del tìempo”. Così, le immagini tratte da fotografie familiari vengono ‘spettralizzate’ dalla pittura, sottoposte a una revisione meticolosa, ossessiva, che conferisce loro un aspetto sospeso, enigmatico, metafisico.

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La serie fotografica unchecked di Gianluca Balocco si sofferma invece sui modi in cui la memoria delle piante riflette e riverbera quella degli umani. Partendo da un’attenta ricerca condotta presso l’Archivio di Stato di Mantova, l’autore scopre lo strano legame nascosto tra la storia della piccola comunità ebraica cittadina e quella – a partire della seconda metà del XVIII sec. – dei moroni da gelso, impiantati nei terreni camerali del Ducato per la produzione del bozzolo da seta. Nell’antico cimitero ottocentesco ebraico di Mantova, le lapidi scompaiono e riemergono a tratti, sommerse da una nuova foresta, invase dalle piante e quasi fuse con la vegetazione.

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Il progetto di Hannes Egger (Italia 1981) mette in scena un’esposizione immaginaria, un’installazione interattiva e minimale, un percorso in cui lo spettatore viene guidato unicamente da istruzioni recitate da una voce in cuffia. La “vita contemplativa” le cui origini personali vengono rievocate da Søren Kierkegaard in De omnibus dubitandum est viene suggerita come forma di vita possibile e praticabile: la memoria dunque come immaginazione totale, e l’immaginazione come memoria definitiva. Il tempo dell’esistenza è, sempre comunque, al centro di ogni esperienza e di ogni pratica artistica.

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E in fine, all’interno dello stand, Serena Gamba, attraverso le sue “letture”, porta avanti una riflessione sull’opera d’arte nel tempo e nella storia, e sul suo funzionamento interno. Sulla scorta della tradizione concettuale, i modelli della storia artistica nella modernità (Ambrogio Lorenzetti, Jan van Eyck, Piero della Francesca) vengono ridotti a sistemi di linguaggio, schemi e posizioni nello spazio. La descrizione sostituisce e replica l’immagine, trasformandosi al tempo stesso in un’altra immagine: un riflesso che collega due zone temporali.

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Sempre negli spazi della fiera, nella sezione: King Kong Off, la galleria cura e presenta House, il progetto speciale di Noa Pane: una casa del tutto precaria, costruita attraverso l’assemblaggio di materiali di risulta, che riflette sulla mutevolezza e l’instabilità dello spazio-tempo contemporaneo. Come afferma l’artista: “In questo lavoro la dimensione domestica e quella nomade coincidono, e lo spazio viene occupato dalla presenza di masse d’aria costrette all’interno”.

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Dal 13 al 15 ottobre lo spazio della galleria in via XX settembre ospiterà inoltre il centro informativo e di “ristoro” del Festival Veronetta, evento off della fiera, un progetto diffuso d’arte partecipativa che interessa il quartiere di Veronetta sull’asse di via XX Settembre e del suo circondario. La galleria ospita la mostra personale Looking for the Body di Stefano Scheda, a cura di Leonardo Regano, che presenta un singolare percorso intorno ai temi del corpo e dell’architettura: attraverso lo scarto, lo sconfinamento e lo strabismo, questo lavoro indaga il corpo che abita e che viene abitato.

 Infine, domenica 15 ottobre alle ore 20 presso l’Hotel Veronesi La Torre (Via Monte Baldo, 22, 37062 Dossobuono di Villafranca, VR) inaugurerà Mala yerba: la fotografía cubana contemporanea, mostra collettiva promossa da Isolo 17 Gallery estendendo il contesto dell’International Photo Proyect 2017, ideato dal Fondo Malerba per la Fotografia di Milano, con le opere degli artisti: Linet Sanchez, Alain Cabrera, Dani Del Pino, Alfredo Sarabia, David Velázquez, Alvaro Brunet, Carlos Vilá, Yomer Montejo, Néstor Martí, Yanahara Mauri, Grethell Rasúa e Harold Garcia, Jorge Otero, Nadal Antelmo, Yuri Limonte, Daylene Rodríguez, Irolán Maroselli. La mostra introduce le ultime tendenze della fotografia cubana, sollecitate e potenziate formazione integrale consolidata nei principali centri d’insegnamento artistico del Paese, dalle accademie di belle arti, all’Istituto Superiore d’Arte (ISA) – oggi Unversità delle Arti – e alla Escuela Internacional de Cine y Televisión de San Antonio de los  Baños (EICTV).

PROGRAMMA:

 –dal 13 al 16 ottobre 

The Memory Remains 

(a cura di Christian Caliandro)

Stand L12  ArtVerona

-dal 13 al 15 ottobre 

infopoint Festival Veronetta

Looking for the Body di Stefano Scheda

a cura di Leonardo Regano

-domenica 15 ottobre alle ore 20 – inaugurazione

Mala yerba: la fotografía cubana contemporanea

Hotel Veronesi La Torre 

(Via Monte Baldo, 22, 37062 Dossobuono di Villafranca VR,   Tel: 045 860 4811)


Giovanni Monzon
Isolo17 Gallery
Via XX Settembre 31/b
37129 Verona
cel. 349 3746379
www.isolo17.gallery